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Laboratorio per ragazzi

Si è tenuto giorno 27 aprile 2024 con il patrocinio del MINISTERO DELLA CULTURA, dei MUSEI ITALIANI e del PARCO NAZIONALE ARCHEOLOGICO SCOLACIUM il nostro laboratorio di fisica per ragazzi.

Il titolo dell’evento è stato “SCIENZIAMO AL PARCO” (Esperimenti di Fisica con i Ragazzi), coordinato dalla nostra APS COMUNITA’ BENEDICT e diretto e animato da Luca Tiriolo, Astrofisico e nostro socio ordinario, e Angelica Rania, Dott.ssa in Fisica Nucleare e Subnucleare.

L’evento ha riscosso molto entusiamo da parte dei ragazzi e si è strutturato come segue.

PRIMA PARTE: ESPERIMENTI

Esperimento 1 – Ottica

Inversione dell’immagine attraverso un contenitore di vetro.

Legge di Snell

Attrezzatura:

  • contenitore di vetro sufficientemente grande
  • acqua
  • foglio di carta
  • pennarelli

Materiale didattico: VEDI VIDEO SEGUENTE:

Esperimento 2 – Pressione atmosferica dell’acqua

Tramite bicchiere, carta e rete è possibile dimostrare l’equilibrio tra pressione atmosferica e peso dell’acqua

Attrezzatura:

  • 4/5 bicchieri di vetro/plastica (tanti quanti gli operatori e i ragazzi)
  • acqua
  • 4/5 bacinelle
  • carte da gioco

Esperimento 3 – Pressione atmosferica e tensione superficiale dell’acqua con rete

Tramite bicchiere, carta e rete è possibile dimostrare l’equilibrio tra pressione atmosferica e peso dell’acqua. Inoltre la tensione superficiale crea un’area sufficiente da sostituire la carta.

Attrezzatura:

  • 1 bicchieri di vetro/plastica
  • acqua
  • 1 bacinella
  • 1 carta da gioco

SECONDA PARTE: QUIZ

Quiz tramite Kahoot o creato con Canvas seguito da:

Esperimento di ottica

La luce può essere descritta in tre differenti modi:

  • come onda elettromagnetica al fine di studiare i colori
  • come raggio al fine di studiare le ombre, gli specchi, le lenti
  • come fotone per studiare la sua energia

Lo studio della luce visto come raggio è detto ottica geometrica. I principali fenomeni di ottica geometrica della luce sono la riflessione, la rifrazione e la diffrazione. Nel nostro laboratorio ci siamo soffermati sulla rifrazione, partendo dal fatto che una freccia vista attraverso un contenitore riempito di acqua sembra cambiare verso.

La legge di Snell afferma che: quando un raggio passa da un mezzo trasparente con indice di rifrazione, il rapporto tra il seno dell’angolo dell’onda incidente e il seno dell’angolo dell’onda rifratta è costante ed è uguale al rapporto tra l’indice di rifrazione del secondo mezzo e quello del primo mezzo. La formula dice:

sin𝑖/sin𝑟=𝑛2/𝑛1

Dove il rapporto 𝑛2/𝑛1 presente nella formula di Snell è detto indice di rifrazione relativo del mezzo 2 rispetto al mezzo 1.

Se tale valore è maggiore di 1 (𝑛2/𝑛1>1) si dice che il mezzo 2 è più rifrangente (oppure otticamente più attivo) del mezzo 1 e che sin𝑖>sin𝑟

Esempio

Un esempio di applicazione della legge di Snell è far convergere i raggi luminosi in un punto. Lo possiamo verificare usando una lente di ingrandimento: l’immagine del Sole concentrata su un foglio diventerà un punto ad una data distanza della lente. (Attenzione: il foglio può prendere fuoco!)

Esperimento 2

Considera le forze agenti sulla carta. Queste sono:

  • la gravità, dovuta al peso della carta stessa (diretta verso il basso)
  • la gravità, dovuta al peso dell’acqua che preme sulla carta (diretta verso il basso)
  • pressione dell’aria, che preme sulla superficie esterna del bicchiere e della carta, perpendicolare alla superficie della carta (generando così una forza diretta verso l’alto nel punto in cui c’è solo acqua sulla carta)

Dunque in questo esperimento, la forza della pressione dell’aria è diretta verso l’alto, sulla carta all’estremità superiore del bicchiere, contrastando la forza di gravità e mantenendo l’acqua nel bicchiere.

La forza si distribuisce su tutta la carta e tiene su tutte le goccioline d’acqua che non hanno spazio per scendere (è importante che la carta ricopra tutto il bordo).

Esperimento 3

Le considerazioni che sono state fatte per l’esperimento 2 valgono anche per quello n. 3. Questa volta, però, la rete tiene coese tutte le goccioline aiutando la tensione superficiale dell’acqua, ovvero il legame meccanico che crea un sottile strato sulla superficie dell’acqua. E’ come una barriera che tiene unita il volume d’acqua.

Esistono foto in cui i soggetti sono ripresi un attimo primo della rottura di questa tensione superficiale. Inoltre, esistono insetti come l’idrometra che camminano letteralmente sull’acqua, utilizzando un appoggio, con le loro zampette, con un’area così grande rispetto al proprio corpo, che fa in modo che la proprio forza peso sia vinta dalla tensione superficiale.

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Vi inviatiamo a partecipare numerosi nella prossima edizione, grazie.

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Astronomia Cultura

Astrofisica in Calabria: rarissimo quasi-cristallo

Un meteorite è stato trovato e compreso nella sua assoluta rarità da astrofisici calabresi. Un minuscolo meteorite precipitato a 60 Km circa da Catanzaro da una zona interna al sistema solare contiene una rarissima lega metallica anomala composta di Alluminio, Rame, Ferro e Silicio.

Si tratterebbe di un quasicristallo, simile a quello reperito nel meteorite Khatyrka, trovato sull’omonimo fiume nella regione Chukotka, in Russia orientale.

La scoperta  si deve ad un appassionato scienziato locale, che ha trovato il micrometeorite, poco meno che una piccolissima sferula sul monte Gariglione, in Calabria.

Monte Gariglione (CZ)

Il reperto è stato subito spedito per la sua speciale lucentezza all’Università di Bari, che ha accertato l’incredibile materiale in esso contenuto.

Il quasicristallo nel micrometeorite ribattezzato FB-A1 è stato identificato dal Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze.

micrometeorite FB-A1

La microtomografia a raggi X computerizzata (μ-CT) e la Microscopia elettronica a scansione (SEM) con un peculiare spettrometro hanno scoperto all’interno del meteorite un quasicristallo icosaedrico composto, come detto, di alluminio, rame, ferro e silicio.

La particolarità della lega trovata è che il quasicristallo ha una struttura regolare ma non ripetitiva, cioè gli atomi si dispongono secondo un ordine preciso come nei cristalli.

Schema regolare-aperiodico di un quasi-cristallo

Tuttavia, tale ordine varia continuamente, non però come un solido internamente caotico ed irregolare, di qui il nome di “quasi-cristallo”.

ASTROFISICA IN CALABRIA

La scoperta di questa lega anomala in una matrice condritica, insieme alla presenza dei quasicristalli, apre nuovi scenari sulle origini e sulla formazione del Sistema Solare.

Meteoriti (immagine artistica)

La cosa più sorprendente è che nel reperto il quasicristallo è un materiale solido con caratteristiche “impossibili”, che rende il micrometeorite di appena 500 micrometri (classificato con il nome di FB-A1) uno dei meteoriti più rari al mondo. L’impossibilità di questo materiale risiede nel fatto che gli atomi sono disposti con simmetrie ordinate ma non periodiche o ripetitive come in un mosaico, in modelli regolari ma che non si ripetono mai nello stesso modo, diversamente da quello che succede nei cristalli ordinari.

Fotografia cristallografica di un quasicristallo

E questi materiali hanno perciò una tale durezza e bassa conducibilità termica da rendere indistruttibili o quasi i rivestimenti o gli oggetti che vengono con essi realizzati.

Non a caso la scoperta è già rimbalzata sulle riviste scientifiche in tutto il mondo.

Inoltre, la notevole rarità del meteorite è data dal fatto che è il terzo meteorite al mondo con queste caratteristiche di quasicristallo naturale. Il primo invece venne trovato all’interno del già menzionato meteorite Khatyrka nel 2009.

Meteoriti (immagine artistica)

La scoperta è di interesse non solo per le scienze mineralogiche e planetarie ma anche per la fisica e la chimica dello stato solido, perché, soprattutto, dimostra che i quasicristalli possono formarsi spontaneamente in natura e che possono durate per intere ere geologiche, resistendo persino a viaggi interplanetari.