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Palmi, costa viola

Palmi, questo tratto di costa è un piccolo paradiso. E’ racchiuso tra il verde del massiccio dell’Aspromonte, con i suoi pinnacoli di roccia e boschi elevati sino a 700 metri e le acque di un blu intenso, sempre limpide, grazie alle potenti correnti marine ed ai fondali rocciosi.

Le pareti a strapiombo sul mare del retroterra di Palmi sono ricoperte di ginestra e macchia mediterranea, il tutto poi esplode di profumi e colori tutti calabresi. In lontananza si scorge La Sicilia, lo stretto di Messina e le Isole Eolie, che insieme fanno parte di un panorama meraviglioso.

Il quale rappresenta ciò che si gode per tutta la Costa Viola, specialmente dall’alto del monte S. Elia (582 mt.) con il suo monumento delle Tre Croci alle spalle di Palmi, non per nulla definito “il balcone sul mar Tirreno”.

Aspromonte, a picco su Baia Marinella

Invece, dal poco distante belvedere, il Malagò (il più alto), è possibile ammirare tutto il litorale che va dalla Costa degli Dei fino alle isole Eolie, dallo Stretto di Messina al vulcano Etna.

Monte Elia

Uno scenario dove l’azzurro del mare e quello del cielo si accoppiano in modo pittoresco.

Panorama Malagò

SPIAGGE DI PALMI

Una delle più iconiche spiagge di Palmi è la Spiaggia della Tonnara. Certamente la Costa Viola, in Calabria, è rinomata per tutte le sue splendide spiagge e i siti archeologici di rilievo, ma questo particolare lido della Tonnara è particolarmente famoso per la sua bellezza. Qui si trova il super letterario “Scoglio dell’Ulivo” (Olivarella), già ampiamente descritto e mitizzato dallo scrittore Leonida Repaci.

Spiaggia La Tonnara (Olivarella)

Infatti, un piccolo scoglio a monticello, vicino alla riva ha su di sé in crescita un ulivo secolare, simbolo distintivo di Palmi. E, cosa sconcertante, resiste alle mareggiate, al punto che questa pianta indomita è in qualche modo divenuta simbolo anche della resilienza dei Calabresi.

Ma anche le altre spiagge sono autentici gioielli naturali:

Tauretana
  • “La Tauretana”, con la sua ampia e scenografica arena tra sole e mare.
  • Baia della Marinella, nelle vicinanze di quella della Tonnara, che offre sabbia fine e acque cristalline.
Cala Rovaglioso
  • Cala Rovaglioso, racchiusa tra due scogliere ricche di anfratti e grotte, che si apre al termine di un costone ricoperto di zagare e fichi d’india (tra gli scogli c’è anche una vasca di acqua dolce, con i suoi fondali particolarmente apprezzati anche dai subacquee; inoltre, Cala Rovaglioso è chiamata anche Portus Orestis, perché la leggenda narra che l’omerico Oreste, figlio di Agamennone, aveva perduto il senno dopo il matricidio, ma lo ritrovava dopo essersi bagnato per sette volte nelle acque dell’omonima baia).
Cala Janculla
  • Spiaggia di Cala Janculla, con la sua distesa di sabbia quasi rubata al Monte Sant’Elia, che scende a picco sul mare (è considerata la più suggestiva in assoluto, grazie alla vicinanza con le meravigliose grotte naturali tra cui spicca la Grotta delle Rondini, quella Perciata e quella delle Sirene, tutte affacciate da alte falesie su fondali profondi e limpidissimi).

ORIGINI DI PALMI

All’origine del nome della cittadina per lungo tempo greca, Palmi, stanno le numerose palme che si trovavano nel territorio, segno di un clima molto caldo e assolato.

Città di Palmi

Alla denominazione “Costa Viola” invece è collegato il colore blu intenso, virante sul viola delle acque litoranee, al punto che già Platone, nel sesto secolo a.C., mise nero su bianco la straordinaria peculiarità cromatica di questa costa, specie al tramonto quando tutta la natura, il cielo, il mare e la terra si tingono viola.

Riflessi blu e verdi

Sebbene non menzioni esplicitamente la Calabria o la “Costa Viola”, Platone descrisse nel Timeo (58d-59c) l’elemento primordiale del mare con un linguaggio che potrebbe evocare proprio i colori intensi e mutevoli caratteristici della zona, come rivelato dal suo riferimento alla percezione dei colori.

Anfratti di costa viola

L’allusione in particolare al blu intenso del mare, deriva probabilmente dall’averne fatto esperienza in questo territorio, essendo notoriamente un estimatore della Magna Grecia.

Colori che virano sul viola (tramonto a Palmi)

Tuttavia, prima dei Greci, l’area di Palmi era inglobata dalla civiltà degli Enotri, un popolo italico risalente al XIII sec. A.C. (età del bronzo), anzi in particolare del loro sottogruppo dei Tauriani (così denominati per la venerazione del Toro come animale sacro). Prima di essere ellenizzati e poi completamente romanizzati i Tauriani avevano costituito l’importante centro marittimo e commerciale di Taurianum, oggi “Gioia Tauro” (dal loro nome venne anche quello della moderna “Taurianova), e tale centro controllava anche Palmi. Ciò spiega il retaggio lasciato a Palmi dai Tauriani nel prezioso parco archeologico loro dedicato, oggi confluito nel c.d. Antiquarium di Palmi.

Gli Enotri, i Tauriani e l’archeologia di Palmi

Il borgo di Palmi, dopo gli Enotri, fu oggetto di varie dominazioni, romane, barbariche e infine arabe. Gli arabi hanno in particolare lasciato tracce indelebili della loro influenza nella pittoresca Torre Saracena.

Torre Saracena

Ma il più indissolubile segno lo ha lasciato su Palmi la geografia e il clima: la temperatura media è rimasta imperturbabilmente uguale attraverso i secoli; al punto che uno tra gli aspetti più caratteristici di questa zona è un tepore sempre mite, che ha fatto consolidare la fama della proverbiale “eterna primavera di Palmi”.

Eterna primavera di Palmi (interno torre)

ATTRAZIONI TURISTICHE DI PALMI

Per quanto riguarda luoghi e vestigia di interesse per il visitatore, si devono subito menzionare:

  • Come prima tappa dell’itinerario lungo la Costa Viola, la  Casa della Cultura dedicata allo scrittore cui la cittadina di Palmi diede i natali, Leonida Repaci.
  • L’Antiquarium con reperti provenienti dal Parco Archeologico Nazionale dei Tauriani,
  • la Pinacoteca,
  • la Gipsoteca
  • il Museo Francesco Cilea, dedicato al famoso compositore palmese.
Area archeologica alle spalle della Torre

Nel museo Antiquarium trova posto anche un’area che espone alcune reliquie e oggetti sacri che illustrano l’evento più sentito a Palmi: la Festa della “Madonna della Lettera”, l’ultima domenica di agosto, in occasione della quale si svolge la processione della Varia di Palmi.

Quest’ultima è il più importante Patrimonio Immateriale UNESCO della regione. La Varia, mutuata dalla vicina città di Messina nel 1582, rappresenta l’Assunzione di Maria in cielo attraverso centinaia di figuranti. Sospesa in cima alla struttura si trova la cosiddetta Animella, una bambina che rappresenta la Madonna. Legati alla struttura, gli altri bambini rappresentano gli angeli, mentre ai piedi del carro si posizionano gli apostoli e, infine, i portatori. (La festa è mutuata da Messina e riguarda la leggendaria lettera conservata a Messina che Santa Maria  affidò per i Messinesi a San Paolo.

La Varia

Questi nel 42 d.C. dopo aver convertito molti messinesi, intercedette per l’invio di una delegazione a Gerusalemme, per incontrare la Vergine Maria, che era ancora viva. Costei in risposta avrebbe scritto loro una lettera in lingua ebraica, che prometteva eterna protezione ai Messinesi e  insieme donava una ciocca dei suoi capelli, a suggello di questa grazia perpetua).